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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 64
13/10/2016
Nella settimana che in Italia vede la discussione intorno alle proposte di programmazione economica per i lavori pubblici da parte del governo (con la "torta" degli investimenti - oltre 90 miliardi - ancora troppo sbilanciata sulle grandi opere a discapito di quelle ordinarie di messa in sicurezza e manutenzione del territorio), a Lisbona, in concomitanza con l'apertura della quarta Triennale di architettura, è stato inaugurato il Museo di Arte Architettura e Tecnologia. Dalla nostra visita sembra che la pregnanza iconica del segno sia stata la prima preoccupazione dei progettisti, a fronte di una qualità realizzativa piuttosto carente; insomma, siamo lontani dalla raffinatezza del dettaglio di certi lavori di Siza, Souto de Moura, Byrne o dei Mateus (che pure qui sono presenti come local architects di Amanda Levete).
Per il dibattito sulla ricostruzione, stavolta ospitiamo l'opinione di Vincenzo Latina. Invece, per la rubrica Ritratti di città vi portiamo a Medellin, dove prosegue l'impegno per un'architettura pubblica pensata come progresso civico, secondo una visione di lungo periodo che oltrepassa i contingentati tempi dei mandati amministrativi: infatti, il sindaco è cambiato ma il programma di lavoro è attuato in continuità col precedente. E, se le richieste della committenza sono ben formulate, allora è più probabile che gli esiti architettonici siano felici.
Infine, proseguendo gli incontri con affermati progettisti italiani della generazione di mezzo, siamo andati a trovare i Piuarch che, senza troppi clamori, hanno tagliato il traguardo dei 20 anni di convivenza e, soprattutto, continuano a lavorare ad alti livelli senza troppo lagnarsi (buon per loro...).
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