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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 65. Prato come Bilbao?
20/10/2016
In questo numero in evidenza la Toscana. In particolare la città di Prato che, nel giro di due settimane, ha celebrato la conclusione di un importante concorso internazionale (merce rara, ormai, a sud delle Alpi) e l'inaugurazione di un (troppo?) atteso ampliamento del primo polo per l'arte contemporanea in Italia, il Centro Pecci. Se la tradizione laniera della città ha mutato volto (dagli italiani ai cinesi), Prato tuttavia non deve reinventarsi daccapo a colpi di landmarks, come ha dovuto fare Bilbao per riconvertire le derelict lands, bensì valorizzare alcune vocazioni storico-artistiche (anche sul contemporaneo). In questo senso, il concorso per il parco centrale è coraggioso quanto coerente, lavorando sul progetto di un vuoto, perché occorre ragionare sulla messa in valore dei luoghi anche e soprattutto per azione di levare, e non di riempire.
Nei dintorni di Pisa, poi, siamo andati a vedere Ego Virgo: progetto infrastrutturale noto per i suoi successi nel campo della ricerca fisica che, nella fredda logica industrial-scientifica, rappresenta un intervento che dialoga con la dimensione paesaggistica del territorio.
Spostandoci a est pressappoco alla medesima latitudine, Vi restituiamo la prima parte di un viaggio in un'altra città, Ravenna, dove, nonostante la pesante crisi del settore edilizio, fervono progetti di trasformazione urbana.
Ci piace infine leggere la recente edizione dell'Aga Khan Award for Architecture, nel suo allargarsi dai Paesi musulmani alla scala planetaria, come una ricerca di segni d'integrazione e dialogo interculturale. In tal senso, l'intervento premiato nella laicissima Danimarca può dirsi emblematico.
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