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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 104
27/07/2017
Ci congediamo per le vacanze lasciandoVi un bel po' di letture, che avrete tempo di diluire entro settembre, quando ci ritroveremo.
Quest'estate, torrida come ormai siamo purtroppo abituati dal 2003, acuisce anche il sempre più endemico problema della siccità, affrontato dai fondatori dell'associazione no profit H2O non solo dal punto di vista dei rimedi "oggettivi" e sistemici offerti dal design, ma anche come problema di sensibilità collettiva, che lo si guardi dall'ottica dei progettisti, produttori, distributori o utenti.
E, mentre con il Decreto legislativo 104/2017 è appena entrata in vigore la nuova Valutazione d'impatto ambientale (VIA), i roghi che attanagliano la nostra penisola sembrano, nel caso siciliano, la concretizzazione delle minacce che inficiano gli iter attuativi dei Piani paesaggistici, ritenuti elemento frenante dello “sviluppo”, invece che - ultima - occasione di salvaguardia di un bene finito qual è il territorio e le sue risorse.
A Londra, poi, siamo andati a vedere come un'icona seminale del contemporaneo, la Wimbledon House di Richard Rogers, non sia stata trasformata nell'ennesimo museo o fruita da privati, ma assolva nuovamente alla sua funzione domestica, seppur nobilitata culturalmente.
E, mentre l'ISIS sembra finalmente ritrarsi (almeno) dai suoi territori d'origine, plaudiamo al workshop internazionale dello IUAV, che tiene acceso un riflettore sulla Siria da ripensare post tragedie varie.
C'è poi la seconda nutritissima puntata della nostra inchiesta sulle chiese dell'ultimo lustro in Italia: tra visite ad opere appena terminate, esiti di concorsi che attendono la luce, cappelle dalla laica sacralità, problemi di dismissione e gestione del patrimonio, progetti temporanei (solo a parole) e autografie di maestri (Botta, Portoghesi, Isola) talvolta un po'… appannati e manieristi di se stessi.
E, a proposito di maestri, salutiamo Vittorio Gregotti che il 10 agosto compie 90 anni, ringraziandolo per il contributo offerto alla cultura architettonica internazionale (anche se negli anni recenti non tutti i suoi numerosi libri saranno ricordati…). Ora che ha definitivamente chiuso il suo studio milanese, ci sarà spazio per la generazione successiva: quella dei settantenni.
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