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Il Giornale dell'Architettura - 16. Biennale di Architettura: giorno 4
27/05/2018
Concludiamo il nostro report da Venezia proponendoVi la parte finale della nostra selezione dei padiglioni nazionali più interessanti, insieme ai commenti di alcuni addetti ai lavori, raccolti a caldo durante queste giornate, e a quelli nostri semiseri su allestimenti e altre facezie, imperdibili o meno.
Chiudiamo queste poche righe con qualche parola sui Leoni assegnati ieri mattina, mentre si apriva la rassegna al pubblico. Consegna del premio alla carriera a Kenneth Frampton a parte, già commentata da Carlo Olmo e che, in chiusura di cerimonia, ha meritato una lunga standing ovation da parte di tutti i presenti, crediamo che l’assegnazione del Leone d’Oro al miglior partecipante a Eduardo Souto de Moura ben restituisca l’inconsistenza, contenutistica e curatoriale, di questa edizione. Nulla contro lo stimato lavoro dell’architetto portoghese, che però qui a Venezia ha scelto la strada della rinuncia a qualsiasi narrazione, accostando semplicemente (troppo semplicemente) due fotografie di grande formato pre e post lavori di recupero e trasformazione in albergo del convento di Santa Maria do Bouro, nella regione portoghese dell’Alentejo.
Ci convincono invece sia il riconoscimento come migliore partecipazione nazionale alla Svizzera, che trovate recensita proprio in questa newsletter, sia il Leone d’Argento per un promettente giovane ai belgi de Vylder Vinck Taillieu, ma anche le menzioni all’indonesiano Andra Matin e all’indiano Rahul Mehrotra, unici a sparigliare rispetto all’eurocentrismo delle nomination (che comprende anche la menzione, unica assegnata, alla partecipazione del padiglione del Regno Unito).
Comunque, se avete già pianificato una visita veneziana, non annullatela. Perché la Biennale, un po’ come il Festival di Sanremo, è pur sempre la Biennale. E poi perché magari Vi troverete in un costruttivo disaccordo con noi.
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