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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 139
07/06/2018
Questa settimana sotto i riflettori la città del violino, Cremona, le cui politiche urbane sono legate a doppia mandata alle mosse dell'autoctono gigante dell'acciaio Arvedi con la sua Fondazione. E, sempre a proposito di "Ritratti di città", il nostro della scorsa settimana su Bologna ha suscitato la costruttiva risposta dell'assessora comunale all'Urbanistica Valentina Orioli, che rivendica l'impegno pubblico nel tenere "la barra dritta", spostando la questione dallo scollamento tra piano e progetti a quello tra progetti e mercato. Sarà; ma resta il fatto che l'esito delle più recenti operazioni di trasformazione urbana lascia alquanto a desiderare...
E, restando alle lettere giunte in redazione, quella inerente il Padiglione Italia alla Biennale riflette sull'efficacia delle proposte progettuali: come dire, buona l'analisi, meno la sintesi. Intendiamo tornare anche noi, a conclusione della rassegna lagunare, a tirare un bilancio. Nel frattempo, il dibattito è aperto ad eventuali interventi.
Intanto, abbiamo ripreso gli incontri con gli architetti italiani della generazione di mezzo intervistando il duo Cappai-Segantini.
Infine, siamo andati a vedere la mostra di Gaetano Pesce, uscendone con un certo straniamento dovuto agli eccessi narcisistici del protagonista che si autoracconta.
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