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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 141. Questioni scottanti
21/06/2018
Questa settimana apriamo con uno di quegli articoli che non vorremmo mai pubblicare. Così, come chiosa William J.R. Curtis nel suo apologetico (e autobiografico) commento, stavolta, con il secondo ferale incendio, la Scuola d'Arte a Glasgow di Mackintosh ha perso anche il corpo, dopo aver già perso l'anima a seguito del ripristino mimetico dopo il primo incendio del 2014. Accanimento della sorte contro un'opera al contempo centrale e marginale nelle storie e nelle geografie della modernità architettonica mondiale? (A proposito, a Torino continuiamo ad attendere che si concluda il cantiere della guariniana Cappella della Sindone, il cui incendio risale all'11 aprile 1997, e sono ormai dimenticate le promesse di "risarcimento" in occasione del ventennale dell'infausto evento...).
Tema negletto, eppur scottante, è anche quello dell'edilizia (ci piacerebbe parlare di "architettura" ma, tranne rarissimi casi, sarebbe pretendere troppo) a servizio della logistica dell'e-commerce, che sembra sfuggire anche a specifiche categorie della giurisprudenza, oltre che al governo del territorio. E quando si parla di capannoni, ci troviamo davanti a un paradosso: essi paiono infatti una delle tipologie meno fruibili per operazioni di riciclo d'uso (più facile destinare a n'importe quoi le chiese sconsacrate...).
Vi portiamo poi a spasso tra gli stadi dei Mondiali di calcio in Russia (ma senza le partite, vivaddio!) e all'edizione 2018 del Serpentine Pavilion a Londra, esempio emblematico di opera in cui i giudizi della critica e il gradimento del pubblico possono essere inversamente proporzionali.
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