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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 161
10/01/2019
Apriamo l'anno con due appuntamenti che ci accompagneranno lungo tutti i 12 mesi. A Matera, la conversazione con Paolo Verri disvela l'approccio che la città lucana seguirà per celebrare l'investitura a Capitale Europea della Cultura 2019: puntando su consapevolezza di partecipazione e senso di cittadinanza, e non su grandi segni architettonici; .... d'altronde, da quel punto di vista, i Sassi bastano e avanzano. E proprio la reputazione intorno ai Sassi rivela il ribaltamento culturale di cui essi sono stati oggetto nell'arco di poco più di due generazioni: da "vergogna" (sul cui concetto molto lavora il programma della Capitale Europea) a orgoglio d'Italia. In Germania, il centenario del Bauhaus è occasione per un viaggio a puntate, che anche noi diluiremo lungo tutto l'anno, intorno alle sue comunque fecondissime eredità. Perchè, a ben guardare, anche questa seconda celebrazione ci parla di futuro, di internazionalità e di ottimismo. E mai come ora ne sentiamo il bisogno...
Ci spostiamo poi in America Latina, con le istantanee di due metropoli emblematiche: Santiago del Cile, nel suo non splendido isolamento, tra nostalgie di regime e rigenerazioni urbane fatte dal basso (forse un po' troppo basso); San Paolo del Brasile, in occasione del 465° di fondazione (ovviamente se la si osserva nella deformante ottica colonialista). Entrambe afflitte da analoghi problemi: crescente sovraffollamento, disparità enormi, paralisi della pianificazione, servizi inadeguati.
Chiudiamo ricordando, da buoni ultimi, che sul finire del 2018 la Biennale di Venezia ha nominato il curatore della prossima Mostra Internazionale di Architettura, la 17°, in programma nel 2020: si tratta dell'architetto e docente libanese-statunitense Hashim Sarkis. Decisamente outsider, dalle poche notizie su di lui che ricorrono uguali quasi ovunque sembra ci si possa attendere qualcosa d'interessante (certamente, più dell'edizione appena conclusa, ma per questo non ci vorrà molto), forse più sulla falsariga dell'edizione curata da Aravena. Tuttavia, incombe l'imperativo dell'originalità, in un mondo iperconnesso che ci fa guardare tutto con occhi un po' annoiati...
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