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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 162. Will BIM take command?
17/01/2019
Dal 1° gennaio l’utilizzo del BIM è diventato obbligatorio in tutti gli appalti pubblici per lavori complessi oltre i 100 milioni di euro. È infatti operativo il DM 560/2017, il “decreto BIM”, che stabilisce anche i tempi di introduzione progressiva di un obbligo che entro il 2025 si estenderà progressivamente a tutti i lavori pubblici di qualunque dimensione.
Il decreto coinvolge le stazioni appaltanti, che dovranno essere in grado di formare il personale e acquisire gli adeguati strumenti hardware e software per la gestione dei processi, e i professionisti, che devono essere pronti ad affrontare il passaggio. Ma lo sono davvero?
Abbiamo cercato di rispondere a questa non facile domanda attraverso l’ironia, le opinioni di 13 tra studi di architettura e società di progettazione attivi in Italia e all’estero, la posizione e i progetti del Cnappc, che, auspicando una giusta spinta alla maggiore strutturazione di studi professionali molto piccoli (contro cui sembrano anche andare le politiche fiscali dell’attuale governo), sta pubblicando una guida, e il punto di vista del coordinatore del primo Focus BIM e nuove tecnologie dell’Ordine degli Architetti PPC di Torino.
Il tutto preceduto da un’introduzione che, aprendo uno sguardo a 360° sulla cultura digitale, fa il punto sullo stato di un’arte che vede l'Italia un paese conflittuale in cui tuttavia non mancano esperienze significative.
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