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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 166
14/02/2019
Dopo un po' di astinenza, torniamo ad occuparci di Cina con l'introduzione di un report in tre puntate mirato ad individuare, nei tessuti consolidati delle megalopoli di Shenzhen, Shanghai e Pechino, una serie d'interventi puntuali. Si tratta di pratiche ibride tra rinnovamento e conservazione che finalmente rivelano, con la decelerazione della crescita del gigante asiatico, atteggiamenti più sofisticati nella riconsiderazione del valore patrimoniale delle preesistenze, nello sfruttamento delle risorse, nell'inclusione sociale.
Venendo invece alle cronache di casa nostra, la settimana scorsa abbiamo registrato l'assai mediatizzato avvio della demolizione del ponte Morandi a Genova. In attesa di occuparcene, finalmente, dopo un lungo silenzio, con una grande inchiesta che pubblicheremo a breve, giusto per restare in tema, apprendiamo che a Venezia sull'ormai famigerato ponte di Calatrava - la cui idea, si rammenti, fu "regalata" al Comune dall'architetto e ingegnere spagnolo - si stanno sostituendo le pedate in vetro (cagione di rovinosi scivoloni dei passanti) con lastre in pietra, mentre in seguito dovrebbe essere smantellata l'ovovia agganciata all'intradosso della struttura ad arco per il trasporto dei disabili, mai entrata in funzione. Non fosse per lo sperpero di soldi pubblici, un eccellente soggetto per una pièce goldoniana...
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