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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 197
24/10/2019
La newsletter di questa settimana racconta o annuncia una serie di appuntamenti a carattere prevalentemente culturale: rassegne periodiche, mostre, festival, incontri vari. Imperversano le Biennali. Di segno opposto quelle di Chicago e Orléans, confrontabili invece per il côté artistico che innerva entrambe: la prima, politicamente assai impegnata, al punto da perdere spesso l'aggancio con le discipline del progetto; la seconda tutta ripiegata all'interno delle stesse discipline, strizzando l'occhio ai mondi del collezionismo - spesso feticistico - dei documenti di architettura. Nel frattempo, è in corso anche la Triennale di Lisbona (ce ne occuperemo), mentre in Italia si attende la terza edizione della Biennale di Pisa (dal 21/11 all'1/12, nel caso non bastasse quella di Venezia. (A proposito, se si organizzassero anche Genova - dove sta comunque per partire la rassegna Big November - e Amalfi, si potrebbe ricreare la rivalità delle repubbliche marinare...).
E mentre il Vitra sforna una mostra "sexy", dal facile appeal per un pubblico allargato, intrecciando Surrealismo e design, l'Università IUAV sfoggia alcuni pezzi pregiati dell'archivio di Andrea Bruno, appena donato all'istituzione veneziana dall'architetto torinese, che col capoluogo sabaudo ha sempre avuto un rapporto difficile (anche se, insieme a due altri grandi vecchi dell'architettura e del design italiani, Aimaro Isola e Pietro Derossi, la Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino si accinge a conferirgli, il 4 dicembre, il titolo di socio onorario).
Infine, nel quasi disperato tentativo di avvicinare all'architettura i non addetti ai lavori, tracciamo un bilancio della prima edizione del festival «SPAM» a Roma, dove, manco a dirlo, si è lamentata l'assenza d'interlocutori della pubblica amministrazione.
Concludiamo poi con una stimolante lettera che riprende e articola la nostra inchiesta sul consumo di suolo.
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