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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 201
21/11/2019
Il report da Tunisi mostra le contraddizioni di una città effervescente ma distratta, in espansione ma carente d'infrastrutture, orgogliosa ma al contempo "disturbata" dal proprio passato, preda di appetiti immobiliari ma anche sperimentatrice di forme d'attivazione dello spazio pubblico.
Andiamo poi a Ferrara per raccontare il lieto fine della riappropriazione dal basso di un luogo che era della cultura e che finì degradato e abbandonato. Così, il progetto di recupero dell'ex teatro Verdi, tra informale e non-finito, ben restituisce lo spirito dell'operazione.
Tiene banco anche la scultura. A Pisa (che da oggi 21 novembre all’1 dicembre ospita la Biennale di architettura dal titolo “Tempodacqua”, di cui parleremo la prossima settimana), dove le opere in precedenza sparse nella Piazza dei miracoli ora trovano sede nel rarefatto quanto intenso e raccolto spazio del Museo dell'Opera del duomo. A Orvieto, dove invece le statue manieriste e barocche, rimosse dai restauri e riallestimenti puristi per ragioni di "incoerenza stilistica" rispetto alla cattedrale gotica, escono dai depositi per ristabilire una relazione con lo spazio sacro.
Infine, con l'intervista a Simona Maschi, prosegue il nostro viaggio nel mondo dell'interaction design.
Da rimarcare inoltre che la settimana scorsa sono stati assegnati i riconoscimenti annuali del CNAPPC, entrambi andati a studi formati da coppie lui&lei: il Premio "Architetto italiano" a Bergmeisterwolf architekten (Gerd Bergmeister e Michaela Wolf) per un hotel sopra Bolzano che, seppur raffinatissimo e accogliente negli interni, non rappresenta certo la miglior opera dell'eccellente studio altoatesino; il Premio "Giovane talento dell’Architettura italiana" ai torinesi BDR Bureau (Alberto Bottero e Simona Della Rocca) per la ristrutturazione della Scuola Enrico Fermi a Torino, a conferma della virtuosità del programma di committenza "Torino fa scuola".
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