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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 278
01/07/2021
Una lettura obiettiva, priva di pregiudizi ideologici, dell'intervento di ristrutturazione della Samaritaine a Parigi, ci può mettere in guardia da valutazioni affrettate e tranchant: buoni vs cattivi, cittadinanza vs investitori privati, patrimonio vs profitto, restauro vs ricostruzione. Stiamo parlando di un doppio isolato dalle complicate stratificazioni e dall'altissima rendita di posizione (il Louvre è lì a due passi). La concentrazione di preoccupazioni, interessi e appetiti ha fatto sì che gli attori sulla scena della trasformazione siano stati molti e con posizioni assai discordanti. Quindi, crediamo che la "direzione d'orchestra" di Sanaa abbia in realtà celato faticose negoziazioni, poi "scoppiate" di fronte a un esito contraddittorio che rivela come, talvolta, l'opzione dello "spezzatino" (il mix di funzioni previsto dal programma) possa rivelarsi indigesta.
Se a Parigi l'intervento privato ha dovuto confrontarsi con le doverose ingerenze del soggetto pubblico, in Italia raccontiamo invece di alcuni casi, dal Lazio all'Abruzzo e al Molise, in cui la latitanza e debolezza di questi (per ragioni di cassa, o per mancanza di visione e programmazione), lasciano carta bianca ad azioni che, anche quando non fossero speculative, difficilmente privilegeranno l'interesse comune. Mentre, al di là della buona o mala fede, la disarmante vicenda del concorso per la nuova sede della Regione Siciliana rivela la necessità di ragionare approfonditamente sulla costruzione dei bandi, nonché sulle nomine e sulle modalità operative delle giurie.
Concludiamo poi la trilogia di ritratti dedicati alle capitali baltiche con Tallinn (qui quelli su Riga e Vilnius, nel caso ve li foste persi), che conserva il proprio patrimonio storico ma, al contempo, si attrezza per un tunnel subacqueo da record con Helsinki.
Infine riprendiamo un passaggio - sacrosanto, quanto, si spera, assodato - dell'intervista a Giulio Cappellini in occasione della Giornata mondiale del Disegno industriale (29 giugno). Cappellini si scaglia contro gli imperativi del "tutto e subito", che implicano un'inflazione di oggetti totalmente inutili, dalla rapidissima obsolescenza. In fondo, spostando il ragionamento dal design alla comunicazione, è la filosofia che cerca di perseguire il nostro Giornale, attraverso la selezione e l'approfondimento critico, anche se non immediato, dei fatti. E se qualche volta Vi deludiamo, tirateci le orecchie!
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