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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 320
02/06/2022
La notizia della settimana è, senza dubbio, quella dell'Africa protagonista alla prossima Biennale di architettura, come ha illustrato martedì a Venezia la curatrice Lesley Lokko parlando della 18° edizione, «Il laboratorio del futuro» (20 maggio-26 novembre 2023). In una prospettiva di decarbonizzazione e decolonizzazione, rispetto ai temi dell'equità, delle risorse, della razza, del clima, delle speranze e delle paure, il continente africano diventa una cartina al tornasole che ci pone di fronte a tutte le più urgenti sfide globali.
Sfide che, per ora - anzi, da oltre vent'anni -, sul piano dell'accoglienza dei migranti, a casa nostra non vengono colte, mentre potrebbero trasformarsi in un'occasione di progetto, come dimostra l'Abitazione della Pace a Scanzano Jonico.
E proprio le parole "dignità", "diritto", "partecipazione" sono risultate tra le più ricorrenti all'assemblea straordinaria dell'Unione internazionale degli architetti che ha fatto il punto sull'abitare accessibile. Obiettivo, come recita il titolo del prossimo congresso mondiale UIA, a Copenaghen nel 2023, "Non lasciare indietro nessuno".
Proseguiamo poi la nostra inchiesta sulle aree interne, ragionando della tutela "a due velocità", tra grandi poli d'attrazione turistico-culturale e resto del Paese, caratterizzato da un fitto tessuto di beni culturali minori. Una forbice sempre più divaricata, esito di politiche che, da un lato, si preoccupano solo di saccheggiare i "giacimenti di petrolio" e, dall'altro, continuano a tagliare risorse (salvo, poi, inondare di denaro pochi casi isolati, come con il famigerato bando borghi. Sì, è vero, l'abbiamo già detto, scusate se lo rimarchiamo).
Là, ai margini, tra i pochi a godersi le vacche grasse, figurano i territori vitivinicoli con le loro cantine brandizzate, ultima frontiera di un turismo (ormai un po' troppo) d'élite.
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