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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 352
23/02/2023
In un mondo provato da conflitti, ostruzioni e prevaricazioni pare inverosimile sentir parlare d'ibridazioni e contaminazioni tra culture e popoli. Ci aspettiamo davvero tanto dalla Biennale curata da Lesley Lokko, per provare - almeno un po' - a mettere in discussione gerarchie, narrazioni e geografie consolidate. E la cosa più curiosa sarà quella di capire come i partecipanti del "primo mondo" potranno mettersi in relazione con le fenomenologie della diaspora di cui ci parla la curatrice.
Spazio poi ai temi della valorizzazione del patrimonio e della museografia. Guardando al sobrio ed elegante esito finale, si può serenamente affermare che le polemiche scatenatesi all'indomani del concorso per la riqualificazione del Palazzo dei Diamanti a Ferrara furono davvero fuori luogo. In particolare, non è neppure la tanto all'epoca vituperata galleria di collegamento - peraltro di vaga ispirazione miesiana - a farla ora da padrona, quanto il generale ripensamento degli spazi e della distribuzione. Anche Torino torna finalmente all'onore delle cronache per il doppio esito, quasi concomitante, di due concorsi. Nel caso della Cavallerizza, avremmo apprezzato un maggiore coraggio della giuria verso la proposta - certo meno istituzionale - di Lacaton & Vassal, anche per mere ragioni di marketing urbano: e invece, nel capoluogo piemontese Cino Zucchi cala il triplete. Diverso il discorso per il Museo Egizio: certo, l'intervento che ridefiniva gli accessi e i servizi di biglietteria e annessi non era di quelli indimenticabili; tuttavia, risale a soli 8 anni fa... E pensare che, nella gara di progettazione, all'epoca, qualche partecipante aveva già proposto la copertura della corte d'onore. Non segue invece la retorica dell'inclusione urbana (far entrare la città nella corte), rivendicata dall'istituzione torinese, il Museo (privato) di Arte e Fotografia a Bangalore, il quale, invece, dalla proteiforme metropoli indiana sembra tenersi a "rispettosa" distanza.
Infine, presentiamo la seconda parte dell'inchiesta che fa il punto su progetti e criticità a tre anni dallo svolgimento dei Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026. Ovviamente, terremo d'occhio le evoluzioni.
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