Archivio news
ALTRE COMUNICAZIONI
Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 355
16/03/2023
Questa settimana potremmo occuparci della puntata del report sull'architettura circolare che esplora il caso olandese, o della riflessione di Michael J. Crosbie che arricchisce di nuovi contributi l'inchiesta sulla didattica degli spazi sacri all'interno dell'università, o degli esiti del primo Wood Architecture Prize.
Tuttavia, preferiamo soffermarci su due situazioni che affrontano il tema del trattamento della memoria con esiti divergenti. Certo, si potrà obiettare che non è opportuno paragonare oggetti, contesti e scale assai difformi tra loro. D'ogni modo, a Verona, sebbene l'edificio della Rotonda frigorifera degli ex Magazzini generali mantenga la sua "eloquenza tettonica", nella conversione a grande magazzino di generi alimentari di lusso l'eliminazione delle patine equivale alla "perdita dell'aura", indipendentemente dall'allestimento che riceve. Ma, soprattutto, l'intervento rivela la propria debolezza se guardato nelle sue riverberazioni urbane, legate al recupero dell'intero comparto: ciò che ne esce mortificato è lo spazio pubblico, concepito semplicemente come superficie disponibile in termini di posti auto. Alla faccia della cosiddetta rigenerazione...
Al contrario, a Berlino, di primo acchito la conversione di un ex edificio penale e tribunale, testimone anche delle atrocità naziste, in struttura ricettiva di lusso può sembrare un'eccessiva concessione al mercato. Tuttavia, eliminando le patine pruriginose, ma mantenendo fede ai caratteri tipologici dell'edificio, ci permette di accendere una luce su un passaggio della storia da non obliterare, scoprendo inoltre che gli architetti, nella fattispecie, oltre a essere progettisti sono anche gli artefici dell'intrapresa economica della rigenerazione (virtuosa, questa volta).
Collegamenti: