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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 384
16/11/2023
La dismissione industriale non è solo pianto e stridore di denti, come dimostra la parabola di Eindhoven, che ha saputo trasformare l'ex comparto un tempo occupato dalla gloriosa Philips in un nuovo cuore pulsante urbano.
Seppur alla microscala, un'accorta riconversione industriale a destinazione culturale è alla base anche di Gres Art 671, che, in zona Cesarini, con un colpo di coda, Bergamo si regala prima della scadenza dell'anno Capitale della cultura, pareggiando così il conto con il MITA da poco inaugurato dalla gemella e dirimpettaia Brescia.
E mentre Pisa prova a riverberare gli effetti della sua Biennale sulla città nel lungo periodo, ovvero oltre l'evento effimero, riportiamo le mostre dedicate a tre figure emblema di libertà creativa, capaci di superare recinti disciplinari e, per questo, difficilmente inquadrabili dentro rigide etichette: Riccardo Dalisi, Bruno Munari e Alberto Meda.
Infine, una volta di più, gli esiti dei Premi IN/Architettura per la sezione Piemonte e Valle d'Aosta segnalano uno iato e una tendenza: da un lato, la difficile comparazione tra gli interventi nei grandi centri urbani e quelli nel "resto del contado"; dall'altro, che la qualità tenda più facilmente ad "annidarsi" in questi secondi luoghi.
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