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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 440
23/01/2025
L’annuale rapporto di Oxfam sulle disuguaglianze ci restituisce un quadro sociale pieno di tensioni e di squilibri. Dinamiche ben presenti – a tutti i livelli, a tutte le scale – anche nel panorama dell’architettura e dell’urbanistica. Anzi sono proprio città e territori ad esprimere in maniera emblematica e lampante differenze e distanze, apparentemente incolmabili.
Situazioni che la nostra newsletter, in un viaggio verso est, racconta anche nei suoi risvolti più drammatici.
La prima tappa è infatti nella Striscia di Gaza, proprio nella settimana del cessate il fuoco e della fragile tregua tra Israele e Hamas. Il commento di Yara Sharif - architetta palestinese, fondatrice di Architects for Gaza – è un toccante ritratto di una città che la guerra ha trasformato in un cumulo di macerie (che non sono materia da smaltire ma innanzitutto memoria, come ci ricorda) sotto le quali è difficile pensare ad un futuro di ricostruzione e di speranza.
Panorami diversi sono quelli cinesi, almeno nelle principali città. Maria Paola Repellino (insieme al divertito e divertente controcanto dell’archintruso Christian De Iuliis) ci propone un reportage attraverso 5 recentissime – magniloquenti, stravaganti, bizzarre – architetture. A fronte di un processo che, grazie anche a studi locali più giovani e sensibili ai contesti, sta ridefinendo anche riferimenti e identità culturali, in Cina architettura ed edilizia sembrano ancora molto (troppo) condizionate da questioni di immagine e di marketing.
Un altro cambio di prospettiva è quello che arriva da Kyoto. L’archiviaggio di Riccardo Chiaro racconta una città simbolo di quei luoghi di cui il Giappone (ne parleremo molto nelle prossime settimane, anche per via dell’Expo di Osaka, che apre a metà aprile) è custode identitario. Ma anche nel cuore di una tradizione millenaria si sentono con forza le pressioni di un turismo che rischia di travolgere assetti ed equilibri.
E sempre di disuguaglianze – nell’accesso e nello sviluppo della professione - ci parla la nuova puntata dell’inchiesta che dedichiamo all’architettura al femminile. Tre articoli affrontano la condizione – in progressivo miglioramento ma ancora inaccettabile nei numeri complessivi – da prospettive diverse: dati e numeri del gender gap (Maria Acrivoulis), ruolo delle progettiste nella costruzione di infrastrutture (Tullia Iori), ricerca sulla creatività femminile, nella storia (Emilia Garda e Caterina Franchini).
L’ultima tappa è a Roma, al MAXXI, con la recensione di Antonio Angelillo alla mostra (da visitare, fino ad aprile) dedicata alla carriera di Guido Guidi. Un fotografo il cui percorso, molto vicino alle istanze e alle figure dell’architettura italiana, offre visioni sul mondo in trasformazione.
Michele Roda, direttore
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