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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 441
30/01/2025
Nella settimana in cui si ricorda l’orrore dell’olocausto – esattamente a 80 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz – la memoria è il filo rosso della nostra newsletter.
Memoria che è, ovviamente, la materia principale delle architetture museali. E allora partiamo da Firenze e dalle Gallerie degli Uffizi che riaprono un luogo emblematico della storia urbana, il Corridoio progettato da Giorgio Vasari. Intervento di recupero, restauro e riattualizzazione (con qualche inevitabile polemica a corredo: dalla scelta di togliere le opere pittoriche ai prezzi dei biglietti per la visita) che Elena Franzoia contestualizza nell’ambito dell’ambizioso programma del direttore Simone Verde, un anno dopo il suo insediamento.
La necessità di adeguare le strutture espositive è un tema necessario con cui la cultura architettonica deve confrontarsi. Riguarda l’accessibilità, come spiega Maria Chiara Ciaccheri nel suo articolo dello speciale Architettura e inclusività. Questione sollecitata da flussi di visitatori sempre più intensi, perlomeno in alcuni luoghi globali. È cronaca di queste ore l’annuncio del presidente francese Emmanuel Macron di progetti per il Louvre (ne parleremo a breve), necessari per gestire in maniera più efficace i percorsi di fruizione delle opere. E di conseguenza la loro tutela, come nel caso della Gioconda.
Ma riguarda anche gli adattamenti che le architetture sono chiamate ad offrire in contesti ambientali che, a causa dei cambiamenti climatici, sono sempre più fragili. Ricordando il ruolo del Getty Center durante l’emergenza incendi in California, Emanuele Piccardo ci invia un appello: il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma – il più importante archivio italiano per il progetto – chiude temporaneamente. L’auspicio è che sia per breve tempo. Ma l’eccezionalità del luogo (l’Abbazia di Valserena), unito alla presenza di spazi interrati vicino a corsi d’acqua, preoccupa per la capacità del contenitore di garantire sicurezza al contenuto.
Stiamo a Parma, nella stessa Università che gestisce il CSAC, per il convegno – trovate la notizia nella nostra Agenda, aperta per dare visibilità ad eventi ed iniziative – che si svolge proprio oggi, giovedì 30 gennaio. La giornata di studi Dubbi e Certezze nasce da un precedente articolo di Giorgio Azzoni sulle nostre pagine e si occupa di continuità e declinazioni della cultura architettonica italiana, da Rogers in poi. Lungo questa linea Enzo Scandurra ci ricorda una personalità unica e capace di lasciare eredità, e memorie appunto: Franco Piperno, mancato da poco e raccontato nell’obituary, ha costruito una storia personale e professionale, radicata nella sua Cosenza, da cui oggi è possibile trarre insegnamenti preziosi. Soprattutto in situazioni complesse, come quelli in cui si muove la 42^ puntata di SOS Design - serie di progetti per l’emergenza raccontati da Ubaldo Spina - con Wave Cup, il prototipo di Elisa Lovato, Sofia Martina Milenkovic e Fabiana Zellett.
Chiudiamo con una storia – cinematografica – che ci riporta pienamente alla Giornata della Memoria. The Brutalist è uno dei film dell’anno, parla di un architetto ebreo ungherese (immaginario, ma verosimile) scappato negli Stati Uniti negli anni dell’aggressione nazista. Premiato a Venezia, esce finalmente in Italia.
La recensione è di Giorgio Scianca.
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