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Il Giornale dell'Architettura - Newsletter 202
28/11/2019
Mai titolo d'un evento fu, ahinoi, più allineato con le attuali condizioni meteo, che hanno, un'altra volta, disvelato le fragilità d'un territorio che, dalle Alpi ai mari, prima ancora di grandi opere, avrebbe infinita necessità di "semplice", ordinaria manutenzione. Così, con "Tempodacqua", la Biennale di Pisa sembra individuare un possibile tematismo caratterizzante per le edizioni a venire, smarcandosi all'interno dell'inflazionata sequenza di eventi periodici, sempre più numerosi.
Spazio poi alla celebrazione degli anniversari. Il trentennale dalla caduta del Muro è un'occasione per rileggere la traiettoria di Berlino quale laboratorio urbano per la sperimentazione di pratiche che, al contempo, hanno tentato di comporre i conflitti e preservare le peculiarità: di qui, probabilmente, la sua odierna fortuna di realtà multiforme e attrattiva. Anche Giancarlo De Carlo, di cui una serie d'iniziative ricorda il centenario della nascita, è stato uno sperimentatore e attuatore di laboratori: urbani, didattici, editoriali. Ma le attuali e tanto sbandierate pratiche di partecipazione ne hanno davvero saputo cogliere la lezione profonda o rimangono, più banalmente, pretesti di legittimazione... populista? E, tornando alle città divise a tavolino per ragioni politiche e ideologiche, una mostra ripercorre le vicende di Vienna, addirittura spartita in quattro dalle potenze alleate all'indomani della Seconda guerra mondiale.
Infine, accanto al Salone del Mobile che consolida il suo ruolo di brand del Made in Italy a Mosca e Shanghai rivolgendosi alle fasce alte dei mercati affluenti, vediamo come invece la Design Week a Pechino sia stimolo a pratiche di "metabolismo soft" degli hutong, con iniziative che partono dal basso e si pongono in continuità dentro una plurisecolare storia di stratificazioni.
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